- L'Approfondimento:  Non può essere considerata edilizia libera la casetta in legno ancorata a terra e con impianti;
- News: Pianificazione urbanistica e tutela affidamento dei privati, casi eccezionali;
- News: Condono edilizio, l’ipotesi dell’edificio ultimato;
- Corso formativo: Corso di Alta Formazione sulle Patologie Edilizie (IV Edizione);
- Volume consigliato: L'appalto integrato.

Non può essere considerata edilizia libera la casetta in legno ancorata a terra e con impianto elettrico e grondaie. Questa, in sintesi, l’indicazione che arriva dalla sentenza del TAR Venezia (Sez.II), del 29 gennaio 2024, n.158. La sentenza interviene in particolar modo sui limiti dell’edilizia libera, affermando che i manufatti in legno ancorati al suolo e dotati di impianti non possono essere fatti rientrare nel novero di quelli esenti dal permesso di costruzione.

In materia di pianificazione urbanistica, la tutela dell’affidamento del privato è riservata a casi eccezionali.
Il Tar Lombardia Milano, (Sez. IV), con la sentenza del 22 febbraio 2024 n. 492, affronta il tema della tutela dell’affidamento dei privati nell’ambito dell’esercizio dei poteri di pianificazione urbanistica, richiamando i principi cui la giurisprudenza amministrativa è uniformata.

La sentenza del Consiglio di Stato, (Sez. IV), del 12 febbraio 2024, n. 1394, stabilisce chiaramente i criteri per determinare quando un edificio può essere considerato “ultimato” ai fini del condono edilizio. Secondo la decisione del Consiglio di Stato, un edificio è considerato ultimato quando è completato almeno al “rustico”, il che significa che mancano solo le finiture come infissi, pavimentazione e tramezzature interne, ma sono presenti le tamponature esterne che definiscono concretamente i volumi dell’edificio.

La quarta edizione del corso di alta formazione sulle patologie edilizie propone un percorso completo di formazione che offre solide conoscenze a tecnici, progettisti, direttori lavori e imprese di costruzione sui danni e i difetti che si possono riscontrare nei manufatti edilizi, sia in fase di costruzione sia successivamente durante l’arco di vita della struttura.

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L’edizione 2024 si arricchisce con un modulo interamente dedicato alla salubrità degli ambienti e al comfort indoor.