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Supplemento n. 25 alla Rivista Edilizia Urbanistica                 del 22/12/2023
L'autorizzazione paesaggistica
IN QUESTO NUMERO
L’autorizzazione paesaggistica: alcuni elementi di attenzione alla luce della recente giurisprudenza
L'APPROFONDIMENTO

Premessa

In questa occasione affronteremo alcuni aspetti dell’autorizzazione paesaggistica, fornendo indicazioni utili alla luce della recente giurisprudenza

Come motivare la decisione (di accoglimento o di diniego) sulla richiesta

Secondo consolidati principi giurisprudenziali, l'autorizzazione paesaggistica e l’eventuale diniego della stessa devono essere congruamente motivati, esponendo le ragioni di effettiva compatibilità o incompatibilità delle opere da realizzare con gli specifici valori paesistici dei luoghi. Se è vero, infatti, che il paesaggio è un valore costituzionale primario, l’Autorità amministrativa deve nondimeno operare un giudizio in concreto circa il rispetto, da parte dell'intervento progettato, delle esigenze connesse alla tutela del paesaggio stesso. La determinazione dell’Autorità competente al rilascio dell'autorizzazione de qua non può, quindi, essere affidata a clausole di stile inidonee a dare conto dei concreti elementi di fatto e di diritto ostativi alla realizzazione dell’intervento, in quanto pregiudizievoli della tutela dell’interesse paesaggistico

Autorizzazione paesaggistica ed inerzia della Soprintendenza
La giurisprudenza commentata

L’art. 146 del Codice dei beni culturali e del paesaggio (Decreto Legislativo n. 42/2004) così disciplina i passaggi procedimentali che conducono all’emissione (o al diniego) del provvedimento di autorizzazione paesaggistica:

comma 7: “L’amministrazione competente al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica, ricevuta l’istanza dell’interessato, verifica se ricorrono i presupposti per l’applicazione dell’articolo 149, comma 1, (…). Qualora detti presupposti non ricorrano, l’amministrazione verifica se l’istanza stessa sia corredata della documentazione di cui al comma 3, provvedendo, ove necessario, a richiedere le opportune integrazioni e a svolgere gli accertamenti del caso. Entro quaranta giorni dalla ricezione dell’istanza, l’amministrazione effettua gli accertamenti circa la conformità dell’intervento proposto con le prescrizioni contenute nei provvedimenti di dichiarazione di interesse pubblico e nei piani paesaggistici e trasmette al soprintendente la documentazione presentata dall’interessato, accompagnandola con una relazione tecnica illustrativa nonché con una proposta di provvedimento, e dà comunicazione all’interessato dell’inizio del procedimento e dell’avvenuta trasmissione degli atti al soprintendente, ai sensi delle vigenti disposizioni di legge in materia di procedimento amministrativo”

Autorizzazione paesaggistica per una pedana amovibile di pertinenza
FAQ

Serve l’autorizzazione paesaggistica per una pedana amovibile di pertinenza di un esercizio commerciale da parte del concessionario di suolo pubblico?

Secondo la giurisprudenza (TAR Campania, Napoli, sez. VII, sent. 9 agosto 2021, n. 5471), non serve l’autorizzazione paesaggistica per la posa su suolo comunale di una pedana amovibile di circa 23 mq. di pertinenza di un esercizio commerciale da parte del concessionario di suolo pubblico: ed infatti, il punto A.17, dell’Allegato A al d.P.R. 31/2017, esclude dall’autorizzazione le “Installazioni esterne poste a corredo di attività economiche quali esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, attività commerciali, turistico-ricettive, sportive o del tempo libero, costituite da elementi facilmente amovibili quali tende, pedane, paratie laterali frangivento, manufatti ornamentali, elementi ombreggianti o altre strutture leggere di copertura, e prive di parti in muratura o strutture stabilmente ancorate al suolo”.

La verifica e la validazione di progetti di opere pubbliche
CORSO
La verifica e la validazione di progetti di opere pubbliche

A cura di Massimo Capolla

Questo testo, nella sua quinta edizione, è aggiornato al nuovo Codice dei contratti pubblici d.lgs. 36/2023.

Nell’ambito delle attività di verifica della progettazione di opere pubbliche, il testo definisce, attraverso una ricognizione delle norme previgenti e abrogate, in comparazione con le nuove norme emanate, un percorso metodologico che permette di effettuare tale procedimento con rinnovata sicurezza nell’alveo delle norme e tempistiche differite divenute vigenti.

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