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Supplemento n. 21 alla Rivista Edilizia Urbanistica                 del 13/10/2023
La modalità di valutazione dell'opera edilizia realizzata
IN QUESTO NUMERO
La modalità di valutazione dell'opera edilizia realizzata
L'APPROFONDIMENTO
Come è noto, quando si tratta di valutare un intervento edilizio in termini di impatto sullo stato dei luoghi e conseguentemente individuazione del corretto titolo edilizio e delle sanzioni eventualmente applicabili, la giurisprudenza sostiene la necessità di un esame complessivo e di insieme dell’alterazione urbanistica provocata dalle opere realizzate, che non devono essere considerate atomisticamente (cfr., ex multis, TAR Campania, Napoli, sez. III, sent. 1° marzo 2019, n. 1154; sent. 11 giugno 2021, n. 3961; TAR Toscana, sez. III, sent. 27 maggio 2021, n. 812), visto che solo la valutazione unitaria delle stesse permette di percepire l’effettivo grado di trasformazione del territorio e l’incremento del carico urbanistico dalle stesse apportato.
La necessità di una valutazione complessiva dell’abuso edilizio: un recente caso concreto
La giurisprudenza commentata
La recente sent. 5 ottobre 2023, n. 721, del TAR Sardegna, sez. II, ha confermato l’orientamento consolidato secondo cui la valutazione dell’abuso edilizio presuppone una visione complessiva e non atomistica delle opere realizzate, dovendosi valutare l’insieme delle opere realizzate nel loro contestuale impatto edilizio e non il singolo intervento (Cons. Stato, Sez. VI, 26.7.2018, n. 4568; e, sempre Sez. VI, n. 5471 del 2017, p. 4., nel senso della necessità di vagliare i molteplici interventi abusivi eseguiti “in un quadro di insieme, e non segmentato”)
Valutazione singola di opere che all'apparenza non richiedono permesso di costruire
FAQ
A seguito di un sopralluogo, sono stati rinvenuti i seguenti lavori, per i quali non sussiste un titolo edilizio:
1) opere di finitura all’immobile, quali intonacatura e pitturazione esterna con rivestimento della parte basamentale con mattonelle in gres ceramico con ulteriori opere di rifinitura interne;
2) nell’area pertinenziale realizzazione di staccionata e gazebo di mt 3x3;
3) addossato al prospetto est realizzazione di un manufatto uso deposito di circa mt. 9,00x 9,50, mq 85,50 ed altezza mt 4,50 con struttura in blocchi di lapilcemento travi in legno e pannellature lignee con copertura in lamiere grecate;
4) ulteriore manufatto in blocchi suddiviso in due ambienti di dimensioni circa mt 4,70x 8,00 mq 37,60 e di altezza mt 2,50 con solaio in parte lamiera e parte latero- cementizio con la presenza di una tettoia in legno e lamiera di mt 3,30 x4,50 ed altezza di mt 3,00.
Si chiede se sia possibile valutare singolarmente alcune opere che, a prima vista, non sembrano rientrare necessariamente nell’alveo di quelle per le quali è richiesto il permesso di costruire.
Commentario al Testo Unico dell’edilizia
VOLUME CONSIGLIATO
Commentario al Testo Unico dell’edilizia
A cura di Eugenio Lequaglie

L’esigenza di disporre di un testo di supporto per l’interpretazione e l’applicazione della complessa normativa in materia edilizia e che abbia al contempo le caratteristiche di compattezza ed essenzialità, ha portato alla realizzazione di questo commentario.
L’organicità del quadro normativo introdotto dal Testo Unico dell’Edilizia si è andata perdendo negli anni, a seguito delle numerose e successive stratificazioni normative, fino alle ultime disposizioni emanate che hanno apportato modifiche rilevanti nell’architettura del testo di legge.
Il volume nasce dall’esperienza dell’autore, che ha realizzato un commentario vero e proprio al Testo unico dell’edilizia.
L’opera esce con tutte le novità intervenute nel tempo sul testo originario, comprese le necessarie integrazioni con le diverse fonti “esterne” che sono state recentemente emanate.

 

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