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Supplemento n. 18 alla Rivista online IlPersonale.it                   28/06/2023
Attribuzione di mansioni superiori ai dipendenti degli enti locali
IN QUESTO NUMERO
Le norme di riferimento per l'attribuzione di mansioni superiori ai dipendenti degli enti locali
L'APPROFONDIMENTO/1

In questo articolo affrontiamo il tema dell’attribuzione di mansioni superiori, vedendo quali sono le fonti normative di riferimento e le principali pronunce della giurisprudenza sugli aspetti di maggiore rilevanza.
Si tratta di un istituto poco utilizzato dagli enti, in quanto richiedente presupposti precisi per potervi legittimamente ricorrere ed avente una durata circoscritta nel tempo. Tuttavia, rappresenta pur sempre una leva gestionale di natura eccezionale di cui il datore di lavoro può avvalersi e che, per i destinatari, può essere valorizzata nelle procedure selettive finalizzate ai percorsi interni di carriera.

I diversi aspetti affrontati dalla giurisprudenza e dalla dottrina sull'attribuzione di mansioni superiori
L'APPROFONDIMENTO/2

Ripercorriamo la giurisprudenza che ha confermato o specificato gli aspetti caratterizzanti l’attribuzione delle mansioni superiori elencati nella Parte 1: “Le norme di riferimento per l’attribuzione di mansioni superiori ai dipendenti degli enti locali”.

1. All’attribuzione di mansioni superiori non consegue, neppure temporaneamente, l’acquisizione della categoria/area superiore del dipendente chiamato a svolgerle.
Recentemente, il Tar Calabria, Reggio Calabria, con sentenza 20 gennaio 2023, n. 91, ha respinto il ricorso di un dipendente inquadrato nella categoria C di un’azienda sanitaria locale, che aveva presentato domanda di concorso per l’accesso alla dirigenza, per il quale era necessario lo svolgimento di almeno 5 anni di attività lavorativa nella categoria D. 

Determinazione di attribuzione di mansioni superiori
LA MODULISTICA
Proponiamo, di seguito, un fac simile – di attribuzione di mansioni superiori ad un dipendente per sostituzione di altro dipendente assente con diritto alla conservazione del posto.
Il modello dovrà essere ovviamente modificato sulla base dei criteri e dell’organizzazione previsti da ciascun ente.
Nel caso specifico, si ipotizza che la determinazione venga adottata dal dirigente di assegnazione del dipendente che ha richiesto l’aspettativa, sulla base di criteri definiti nel Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi.
Il rapporto di lavoro pubblico
VOLUME CONSIGLIATO
Il volume tratta il percorso normativo che ha interessato la disciplina del rapporto di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni esaminando le principali innovazioni introdotte dal legislatore nazionale ed europeo in materia di diritto del lavoro. 
L’opera, con l’attenzione sempre rivolta alle implicazioni operative, descrive i principali atti di regolazione del rapporto di lavoro pubblico, in particolare negli enti locali, che vanno dalla sua costituzione, all’inquadramento e a ogni altro aspetto gestionale fino ai doveri e alle responsabilità del dipendente pubblico ed infine alla fase conclusiva del rapporto con la sua estinzione.
Il lettore può inoltre accedere a un vasto formulario pronto all’uso di atti di macro e micro-organizzazione e di istituti contrattuali, riformulati con il nuovo CCNL e costantemente aggiornati fino al 31 dicembre 2023.
Autore: Angelo Capalbo - Maggioli Editore - Gennaio 2023

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