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Supplemento al quotidiano Ufficio Tributi n. 5               07/02/2023

TARI 2023

IN QUESTO NUMERO

- Premessa: Il 2023 sarà il primo anno per il nuovo metodo di redazione
del PEF pluriennale.
- L'Approfondimento/1:
Approvazione delle tariffe TARI 2023.
- Formazione: 
Le novità 2023 per i tributi comunali. Gli ultimi interventi legislativi, giurisprudenziali e di prassi
- L'Approfondimento/2:
Qualità TARI: nuovi adempimenti.

Il 2023 sarà il primo anno per il nuovo metodo di redazione
del PEF pluriennale

premessa

ARERA ha introdotto il nuovo Metodo Tariffario Rifiuti (MTR) che ha inciso sulla disciplina della gestione del ciclo dei rifiuti. Il nuovo metodo, introdotto dalla deliberazione n. 443/2019 e s.m.i. di ARERA, era da riferirsi al primo quadriennio, o primo periodo regolatorio, relativo agli anni 2018-2021 e ha rappresentato una sorta di periodo sperimentale per tutti i soggetti partecipanti al processo di validazione del PEF. Il secondo periodo regolatorio, relativo al quadriennio 2022-2025 (delibera ARERA n. 363/2021 e s.m.i.), ha visto l’introduzione del PEF pluriennale, ossia dell’elaborazione di fogli elettronici in cui erano da inserire tutta una serie di dati da riferirsi all’intero periodo regolatorio. Questo prospetto, approvato con determina n. 2/RIF/2021 di ARERA, costituisce la base per la determinazione delle tariffe TARI per tutto il secondo periodo regolatorio. Mentre per il bienneio 2023-2025 ARERA ha stabilito una revisione obbligatoria del PEF, per il 2023 ha previsto una revisione solo per casi straordinari. Pertanto, se non ci sono circostanze che comportano la revisione straordinaria, il PEF da assumere per la determinazione delle tariffe TARI per l’anno 2023 è quello relativo alla specifica sezione dedicata ai dati del 2023. Quindi, in assenza di revisione straordinaria, il Comune non si dovrà redigere alcun documento collegato al PEF. 

Approvazione delle tariffe TARI 2023

Approfondimento/1

L’assenza di modifica del PEF 2023 non consente di confermare tout cort le tariffe TARI deliberate nel 2022, da applicare per l’anno 2023. Pertanto, i Comuni sono tenuti ad approvare le tariffe TARI per l’anno 2023, in quanto, per determinare l’ammontare dei costi da considerare per l’elaborazione della tariffe TARI, occorre sottrarre (algebricamente)  dall’ammontare del PEF del 2023, le “componenti a valle del PEF”. Queste, in conformità all’art. 1, comma 4, della determina n. 2/RIF/2021 di ARERA, sono:

  1. il contributo del MIUR,
  2. le entrate effettivamente conseguite dall’attività di recupero evasione,
  3. le entrate derivanti da procedure sanzionatorie;
  4. altre voci approvate dall’ETC competenti.

In ogni caso occorre tenere conto anche delle agevolazioni da applicare alle utenze, in base al regolamento TARI, quali le scontistiche per l’avvio al riciclo/ recupero delle utenze non domestiche e i conferimenti eseguiti direttamente alle isole ecologiche, da parte delle utenze domestiche.

Le novità 2023 per i tributi comunali

formazione
Anche il 2023 riserva numerose novità in materia di tributi comunali: dalla definizione agevolata del contenzioso tributario a quella relativa ai carichi affidati all’agente della riscossione.
Vari sono poi gli interventi settoriali, anche di prassi, come la nuova esenzione per gli immobili occupati, il prospetto delle aliquote IMU con la modifica del regime di efficacia delle delibere comunali e, da ultimo, il ritorno delle dichiarazioni IMU a pena di decadenza.
Nel 2023 entrano a regime anche diverse disposizioni del nuovo processo tributario, di cui alla Legge n. 130/2022.
Si registrano, infine, interventi sulla disciplina del CUP e della TARI, con la difficile convivenza con ARERA, almeno per quanto riguarda la parte ordinamentale del tributo.

Il corso analizza gli aspetti pratici connessi all’attuazione di questi provvedimenti normativi, nonchè le probabili novità recate dalla Legge di conversione del cosiddetto “Milleproroghe”. Attraverso le apposite funzionalità della piattaforma sarà possibile porre domande e quesiti ai docenti.

Qualità TARI: nuovi adempimenti.

APPROFONDIMENTO/2

Dal 1° gennaio 2023 sarà necessario rispettare le condizioni inerenti gli standard minimi di qualità tecnici e contrattuali del servizio rifiuti di cui alla deliberazione Arera 15/2022/R/rif (TQRIF).  Secondo le disposizioni di ARERA i Comuni dovranno aver adottato la nuova Carta della qualità (CDQ).

Tra gli obblighi riportati sulla CDQ si segnala l’obbligatoria attivazione di un numero verde gratuito per gli utenti. Inoltre l’iter di gestione per le pratiche inerenti il servizio rifiuti dovrà garantire la tracciabilità temporale, indipendentemente dallo schema regolatorio adottato per l’ambito di riferimento. Quindi per ottemperare agli obblighi previsti, sarà necessario dotarsi di un software CRM (software di gestione delle relazioni con gli utenti) capace di gestire e controllare lo stato di evasione delle richieste degli utenti.
Va ricordato che il mancato rispetto degli obblighi previsti per la regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani è sanzionabile da ARERA secondo quanto previsto dalla Legge 14 novembre 1995, n. 481. La stessa Autorità ha previsto, “allo scopo di tutelare gli utenti del servizio ed assicurare la compliance regolatoria, che l’applicazione del meccanismo sanzionatorio per l’eventuale mancato rispetto degli standard generali introdotti decorra dal 1° gennaio 2024 con riferimento alle prestazioni erogate a partire dal 1° gennaio 2023”.

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