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Supplemento alla Rivista Edilizia Urbanistica n. 8                   del 16/12/2022
La discrezionalità delle scelte urbanistiche 
IN QUESTO NUMERO
- L'Approfondimento: L’ampia discrezionalità delle scelte urbanistiche e le ipotesi eccezionali di affidamento qualificato del privato;
- La giurisprudenza commentata: Sentenza TAR Abruzzo, Pescara, sez. I, del 9 dicembre 2022, n. 510;
- FAQ: L'esperto risponde sulla questione della possibile esistenza di una situazione di affidamento tutelato al mantenimento della pregressa destinazione urbanistica;
- Volume consigliato: Team Building nella Pubblica Amministrazione.
L’ampia discrezionalità delle scelte urbanistiche e le ipotesi eccezionali di affidamento qualificato del privato
L'APPROFONDIMENTO

Secondo un consolidato orientamento giurisprudenziale[1], in materia di pianificazione urbanistica le scelte sono caratterizzate da un’amplissima discrezionalità, non sindacabile dal Giudice amministrativo se non per errore di fatto o manifesta irrazionalità.

La formazione di uno strumento urbanistico generale

In occasione della formazione di uno strumento urbanistico generale, l'Amministrazione ha la più ampia discrezionalità nell'individuare le scelte ritenute idonee per disciplinare l'uso del proprio territorio (e anche nel rivedere le proprie, precedenti previsioni urbanistiche), valutando gli interessi in gioco e il fine pubblico, senza che sia necessaria l'ostensione di motivazione specifica, in relazione alle singole scelte urbanistiche[2]. In linea di principio, infatti, il disegno urbanistico, espresso da uno strumento di pianificazione generale o da una sua variante, costituisce estrinsecazione di un potere programmatorio che rispecchia non soltanto scelte strettamente inerenti all'organizzazione edilizia del territorio, bensì afferenti anche al più vasto e comprensivo quadro delle possibili opzioni inerenti al suo sviluppo socio - economico; tali scelte non sono, peraltro, nemmeno condizionate dalla pregressa indicazione, nel precedente Piano Regolatore, di destinazioni d'uso edificatorie diverse e più favorevoli rispetto a quelle impresse con il nuovo strumento urbanistico o una sua variante[3].

Non è configurabile un affidamento del privato ad una destinazione urbanistica economicamente migliore
La giurisprudenza commentata

Nella recente sent. 9 dicembre 2022, n. 510 del TAR Abruzzo, Pescara, sez. I, nella quale i giudici hanno affermato che non è configurabile in capo al privato un affidamento qualificato ad un cambio di destinazione di una porzione di terreno da ludico ricettivo a residenziale solo per rendere economicamente compatibile l’intervento che altrimenti non sarebbe assolutamente sostenibile, posto che la sua posizione soggettiva non può differenziarsi rispetto a quella di ogni altro proprietario che aspiri ad un uso proficuo dell’immobile.

L'esperto risponde sulla questione della possibile esistenza di una situazione di affidamento tutelato al mantenimento della pregressa destinazione urbanistica
FAQ

Si chiede se il proprietario possa vantare un legittimo affidamento al mantenimento della precedente destinazione urbanistica.

Non si ritiene sussistente alcun affidamento qualificato, come evidenziato dalla giurisprudenza (cfr. TAR Basilicata, sez. I, sent. 13 settembre 2022, n. 602).

Team Building nella Pubblica Amministrazione
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