A cura di
Federica Casciaro e Giampiero FumelIl dibattito sul settore degli appalti pubblici è attualmente incentrato sull’anelito di semplificazione della materia, talvolta auspicando una riduzione delle norme equivocamente ritenuta coincidente con la semplificazione medesima.
In direzione opposta, il legislatore, in nome della semplificazione, dall’entrata in vigore del Codice dei Contratti pubblici di cui al d.lgs. 18 aprile 2016 n. 50, è intervenuto con cadenza almeno annuale sulla disciplina degli appalti, solitamente con testi normativi tra loro distinti, recanti fattispecie derogatorie e regimi transitori.
Il risultato è che gli operatori del settore sono costretti ad adeguare i propri orientamenti ai continui cambi di rotta della disciplina, rassegnati peraltro al rischio che la tutela giurisdizionale dei propri diritti ed interessi sia subordinata ad interpretazioni giurisprudenziali mutevoli e sempre più imprevedibili perché anch’esse soggette alle novelle legislative.
Così la semplificazione continua ad essere erroneamente perseguita in un frammentario lavoro di “taglio e cucito” delle fonti normative.
Al contrario, sia le scelte imprenditoriali degli operatori del settore sia la speditezza e l’efficacia delle procedure trarrebbero beneficio dalla razionalizzazione della disciplina sotto il profilo qualitativo e, soprattutto, dalla stabilità nel tempo delle norme.
In tale contesto generale, particolare complessità presenta la disciplina dei raggruppamenti temporanei di imprese, dal momento che la connotazione soggettiva della partecipazione alle procedure di affidamento ed all’esecuzione delle prestazioni affidate coinvolge molteplici aspetti dell’appalto solo parzialmente presi in considerazione dal legislatore e più frequentemente esplorati in via pretoria o di prassi.
Il presente lavoro si propone di offrire una guida organica ed operativa sulla partecipazione alle fasi di affidamento e di esecuzione degli operatori riuniti in forma di RTI, senza la pretesa di risolvere gli aspetti tuttora controversi, ma con l’obiettivo di “semplificare” l’attività degli operatori del settore per mezzo di un approccio metodologico basato su una visione trasversale e d’insieme della materia.