I demografici in prima linea nell'Italia che cambia
Editoriale di Renzo Calvigioni pubblicato sulla rivista I Servizi Demografici
Con grande clamore e con qualche polemica, il Senato alla fine di febbraio, ha approvato la disciplina delle unioni civili e delle convivenze registrate, in un testo composto da un unico articolo formato da 69 commi, che ha superato i contrasti tra i gruppi politici su una tematica sulla quale, da tempo, si era acceso un grande dibattito.
È appena il caso di ricordare come la richiesta di legiferare sul tema delle unioni tra persone dello stesso sesso, fosse arrivata, da tempo, perfino dalla Corte Costituzionale e dalla Corte di Cassazione, con diverse sentenze, nelle quali pur negando la sussistenza di un diritto costituzionalmente garantito al matrimonio omosessuale, tuttavia era stato sottolineata le necessità di una tutela normativa per tali unioni, rinviando al legislatore per gli adempimenti di competenza, che anzi venivano sollecitati, invitando a provvedere in tempi stretti. È facile prevedere che, dopo l’approvazione del Senato, il provvedimento possa superare rapidamente, con esito positivo, il passaggio alla Camera e, pur tenendo conto dei termini previsti per l’adeguamento dei registri di stato civile, da adottarsi con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, gli ufficiali di stato civile si troveranno, entro breve tempo, a registrare le unioni civili secondo la procedura prevista dalla nuova disciplina.La stessa normativa, contiene anche le indicazioni relative alle convivenze di fatto che pure avranno importati riflessi in materia anagrafica, senza dimenticare che, nel frattempo, negli uffici anagrafe, con scadenze diverse ma con coinvolgimenti sempre più numerosi, è in corso il passaggio ad ANPR: in proposito, i comuni sperimentatori, stanno verificando sul campo funzionalità e criticità cercando, laddove possibile, tramite adeguati approfondimenti, di suggerire le soluzioni necessarie. Sappiamo bene che il progetto ANPR, a regime, comporterà un approccio diverso da parte degli operatori, ma soprattutto vantaggi a favore dei cittadini e snellimenti procedurali per la pubblica amministrazione.
Nel frattempo, è in una pausa di riflessione la nuova disciplina della cittadinanza italiana, che contiene aspetti innovativi rispetto al testo legislativo attualmente vigente, con un ampliamento particolarmente rilevante dello jus soli , con nuove e più estese modalità di acquisto della cittadinanza italiana. Anche in merito al percorso parlamentare della nuova legge, è facile prevedere che possa concludersi in tempi molto brevi, probabilmente dopo l’entrata in vigore della disciplina delle unioni civili.
È doveroso evidenziare come nell’applicazione della nuova disciplina un ruolo fondamentale sarà svolto dall’ufficiale dello stato civile, nella fase del ricevimento delle dichiarazioni volte all’acquisto della cittadinanza italiana, nell’istruttoria conseguente, nella trasmissione al sindaco per l’accertamento da trascrivere nei registri di cittadinanza. Risultano invece costanti gli adempimenti per separazione e divorzio, sia nelle trascrizioni delle convenzioni di negoziazione assistita, sia negli accordi di fronte all’ufficiale dello stato civile: in sostanza, la legge 162/2014 viene applicata in larga parte dagli ufficiali di stato civile e ben poco dagli avvocati che, forse, ancora prediligono il percorso giudiziario. L’entrata in vigore della legge 55/2015 che ha ridotto i tempi di separazione necessari per addivenire al divorzio, oltre alla possibilità di sciogliere il matrimonio sen za spese, senza avvocati, senza troppe difficoltà, ha favorito l’accesso alla procedura amministrativa anche a coppie che altrimenti sarebbero state in difficoltà a dover effettuare il percorso giudiziario: si spiega in questo modo il gran numero di richieste anche da parte di cittadini ultrasessantenni che, non avendo più figli minori o maggiorenni non autosufficienti, possono rivolgersi direttamente all’ufficiale dello stato civile.
Tutto questo conferma che sono in atto nel nostro Paese una serie di cambiamenti che possono incidere profondamente nell’organizzazione sociale, modificando l’accesso dei cittadini agli istituti e richiedendo una pubblica amministrazione sempre più efficiente ed in grado di dare risposte corrette e rapide. In questa fase, gli uffici demografici sono in prima linea nel dover applicare i cambiamenti, nel dare esecuzioni a quelle nuove normative che rappresentano, in alcuni aspetti delle vere e proprio rivoluzioni: il ruolo e l’importanza degli uffici demografici sono notevolmente cresciuti negli ultimi anni, tanto da assumere un rilievo fondamentale nel riuscire a mettere in pratica tutti i cambiamenti disposti dal legislatore
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